Lo stalking condominiale è un reato commesso da chi assume comportamenti molesti e persecutori diretti ai vicini tali da produrre gravi e duraturi stati di ansia e paura per sé o per i propri familiari,così da costringerli a cambiare le proprie abitudini di vita.
Lo stalking condominiale è a tutti gli effetti un reato che poggia le sue basi sull’ articolo 612 bis Codice Penale (R.D. 19 ottobre 1930, n. 1398):
“Salvo che il fatto costituisca più grave reato, è punito con la reclusione da un anno a sei anni e sei mesi chiunque, con condotte reiterate, minaccia o molesta taluno in modo da cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura ovvero da ingenerare un fondato timore per l’incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva ovvero da costringere lo stesso ad alterare le proprie abitudini di vita.
La pena è aumentata se il fatto è commesso dal coniuge, anche separato o divorziato, o da persona che è o è stata legata da relazione affettiva alla persona offesa ovvero se il fatto è commesso attraverso strumenti informatici o telematici.
La pena è aumentata fino alla metà se il fatto è commesso a danno di un minore, di una donna in stato di gravidanza o di una persona con disabilità di cui all’articolo 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, ovvero con armi o da persona travisata.
Il delitto è punito a querela della persona offesa. Il termine per la proposizione della querela è di sei mesi. La remissione della querela può essere soltanto processuale. La querela è comunque irrevocabile se il fatto è stato commesso mediante minacce reiterate nei modi di cui all’articolo 612, secondo comma. Si procede tuttavia d’ufficio se il fatto è commesso nei confronti di un minore o di una persona con disabilità di cui all’articolo 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, nonché quando il fatto è connesso con altro delitto per il quale si deve procedere d’ufficio.”
Ciò è maggiormente valido quando ci si trova di fronte ad atti persecutori condominiali, perché per certo versi “il nemico lo si ha in casa”.
Stalking condominiale cosa fare
Ci troviamo di fronte a molestie condominiali quando:
- La persecuzione è ripetuta nel tempo.
- Le parole o le azioni di un condomino generano ansia e paura nell’altro condomino.
- Il condomino perseguitato viene costretto a cambiare abitudini di vita.
Se purtroppo si è vittima di stalking condominiale è possibile essere tutelati dalla legge, infatti come abbiamo visto le molestie sono un reato punibile per legge.
Si può agire per gradi inizialmente mettendo a conoscenza l’amministratore di condominio della situazione in atto e poi rivolgendosi alla questura per rendere noti i fatti.
In casi estremi si può anche giungere alla querela, soprattutto se la situazione non riesce a sciogliersi in altro modo.
In tribunale il giudice può decidere di infliggere una pena che va dalle misure cautelari alla reclusione.
Stalking condominiale a chi rivolgersi
Se capisci di essere vittima di molestie da parte di un condomino puoi rivolgerti inizialmente al tuo amministratore di condominio, infatti alcuni studi hanno una sezione di consulenza legale che può aiutarti a risolvere più velocemente il tuo problema.
Lo Studio Fabrizi si avvale di avvocati specializzati in diritto condominiale che possono consigliarti efficacemente.
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